Libro dipinto

Quello di libro dipinto è un concetto dalla doppia valenza. Lo si può intendere sia come libro decorato, arricchito di immagini e abbellito da fregi e disegni sulla copertina, utilizzata come vera e propria tavola da pittura. Sia come oggetto rappresentato in un quadro, simbolo sacro e profano, testimonianza della posizione culturale della persona ritratta o dei gusti letterari del pittore.

Una lunga storia che affonda le sue radici nella paziente cura dei miniaturisti, con alcune rappresentazioni che potevano occupare anche una pagina intera, composte con pigmenti assai preziosi, o se vogliamo ancor prima, nel mondo antico. Già alcuni papiri sono infatti opere di straordinario pregio, non solo per la bellezza calligrafica. Nei rotoli egizi campeggiano figure a colori eseguite con una minuzia straordinaria come anche in certi formulari magici del periodo ellenistico, dove affiorano esempi illustrati degli strumenti necessari a un incantesimo o su come preparare un simulacro per affatturare qualcuno.

Ma ricordiamo anche nei codici bizantini alcune segnature di rimando agli scolii marginali (asterischi come stelle marine o fiori incantati) laddove gli scolii stessi si presentano talora come “predelle narrative” appese al corpus della scrittura su colonna. Insomma, da questo punto di vista, se guardato nell’insieme, il libro fin dall’età antica o tardoantica è una potente opera grafica in cui il supporto che lo compone, la scrittura e gli abbellimenti che interessano i materiali e le parti testuali concorrono a creare un vero e proprio pezzo d’arte.

Dorsi dipinti su libri del 1750_Biblioteca del Museo del Castello di Praga
Miniatura capolavoro di Jean Fouquet. // Dalla pagina fb di “Osservatorio libri. Quotazioni”

L’incremento del tasso di alfabetizzazione e l’avvento di nuove tecnologie segnano nel XIX secolo l’aspetto e la destinazione del libro che da oggetto confezionato a mano posseduto per lo più dagli aristocratici nelle loro biblioteche private, diviene un prodotto di massa. In tale differente contesto la copertina assume un’ulteriore importanza: non più solo una protezione funzionale per le pagine, ma un elemento chiave, un vero e proprio display attraverso cui comunicare il contenuto e incentivarne così la vendita. Prima di allora – tranne alcune creazioni uniche e personalizzate (ad esempio le copertine ricamate per le biblioteche dei privati) – erano per lo più semplici rilegature in pelle. A partire dagli anni Venti del Novecento, con l’affermarsi della rilegatura industriale, i vecchi rivestimenti in pelle lasciano il posto a nuove tipologie in stoffa che, oltre a essere economiche, divengono anche stampabili. Nel corso dei decenni è stata impiegata un’ampia gamma di tecniche a stampa delle copertine: dalla goffratura (calandratura che permette l’incisione di un disegno semplice sul tessuto) alla doratura alla litografia a più colori. Si apre dunque uno spazio artistico completamente inatteso dove si sono potuti inserire illustratori e designer, producendo una varietà di copertine dal gusto estremamente eclettico, tanto quanto la miriade di contenuti che presentavano. Dagli anni Venti circa, la sovracoperta di carta, molto diffusa anche nei tascabili, che in precedenza serviva semplicemente a proteggere la rilegatura dell’editore, inizia a sfoggiare dei disegni. Non si può far a meno di notare che diversamente dal prodotto odierno, altamente standardizzato, subito riconoscibile nell’appartenenza alle diverse collane editoriali per la sua elevata (e in molti casi fredda) serialità, qui siamo piuttosto in presenza, almeno fino ai primi del Novecento, di produzioni ispirate a un certo artigianato.
L’articolo di «The public domain review» (il collegamento qua in fondo), dal quale provengono alcune delle notizie riportate, presenta un’interessantissima galleria di rilegature disegnate nel secolo della nuova editoria, sebbene non possano dirsi ancora imprese editoriali così come noi le intendiamo. È più che evidente il valore artistico aggiunto che recano queste copertine.

Woman and her Wits_Book cover, 1899
Die Milchstrasse_Leipzig_Johann Ambrosius Barth, 1908

Ma vi è pure un’altra forma decorativa del libro, conosciuta come fore-edge painting. Si tratta della illustrazione riservata al taglio anteriore. Stringendo il blocco di pagine fra le dita, affiora un’immagine che può essere d’invenzione o riprodurre un’opera d’arte nota o ancora richiamare una scena o un soggetto del contenuto (soprattutto nel caso dei romanzi popolari). Questo modo di vivacizzare e mettere in risalto il materiale a stampa fu molto popolare tra Settecento e Novecento. Nei primissimi casi si trattava di stemmi araldici per lo più realizzati in oro. Tale tecnica raggiunse il suo culmine di popolarità e maestria agli inizi del XX secolo, tant’è vero che la maggior parte degli esemplari sopravvissuti risale proprio a questo periodo. Talvolta due diverse varianti vengono dipinte su entrambi i lati delle pagine e ciascuna appare quando il blocco viene allargato da un lato o da quello opposto.
Le biblioteche americane ospitano diverse collezioni di libri rari attestanti quest’arte davvero particolare.

Esempio di fore-edge painting_Miami University Libraries
Frontespizio illustrato del libro dedicato alla Sibilla Cusiana [Cumana]_1870. // L’immaginario sibillino dai libri ai dipinti.
Ritratto di donna con stilo e tavoletta cerata, noto anche come ritratto di Saffo.
I dipinti pompeiani delle fanciulle che impugnano lo stilo, oggi conservati presso il Museo Archeologico di Napoli, sono assai noti. Qui non si tratta di donne rappresentate insieme ai libri ma “fotografate” nelle loro attività di studio (che presupponevano il possesso di libri).
Una è identificata come la moglie di Paquio Proculo e l’altra (qui sopra) associata alla figura della poetessa greca Saffo.

Il libro dipinto, lo si diceva prima, è infine il libro che viene dipinto ossia che entra nell’opera di un pittore. Da oggetto costoso destinato a pochi eletti a prodotto facilmente replicabile, in grandi tirature, grazie al diffondersi della stampa meccanica, gli artisti hanno registrato nel tempo aspetti, mode, riti sociali legati alla presenza dei libri nei più vari contesti. Se nella pittura antica e medievale è in simbiosi con la rappresentazione di scene che rimandano alla sfera educativa, ad esempio dei giovani, o come simbolo religioso che identifica santi, profeti, martiri, col passaggio alla modernità il libro si apre sempre più a status symbol. Di un’aristocrazia che si fa ritrarre nelle proprie biblioteche attraverso cui intende affermare il proprio potere e prestigio, e in seguito come segno di una crescente indipendenza e ascesa delle classi subalterne che in tal modo celebrano il proprio accesso alla cultura. Nel caso dei ritratti e autoritratti femminili il libro entra come precipuo elemento di riscatto sociale, in una condizione in cui la donna, ancora fino all’Ottocento, era interdetta dai corsi accademici e, pur vantando condizioni economiche agiate, non poteva accedere alle medesime opportunità formative degli uomini. L’immagine della Sibilla barocca e tardobarocca condensa simili sentimenti e propensioni, laddove l’aura sacrale del personaggio e la presenza del libro per la divinazione demarcano più latamente la sfera della femminilità, le sue aspettative e finanche un elogio incipiente delle proprie capacità di autoaffermazione. Se in quest’epoca si tratta ancora per lo più del punto di vista di un esecutore maschile – ma quello del pittore è un occhio comunque svincolato dai crismi della società – è innegabile il graduale affioramento di una traccia nell’arte che fa del libro in mani femminili un oggetto di ascesa e riscatto.

Polittico del Maestro delle Murge_Pinacoteca Corrado Giaquinto di Bari_Tre figure di Santi con i libri sacri.
Fotografia di Claudia Ciardi ©
Artemisia Gentileschi inedita_A lungo attribuita al fiorentino Carlo Dolci, la Maddalena penitente è stata uno degli “Old Masters” in vendita a Colonia, presso la casa d’aste Van Ham (lotto del giugno 2021).
Sibilla del Domenichino_1617 circa_Galleria Borghese_opera attualmente non esposta. // Questa Sibilla sui generis in quanto ritratta insieme a uno spartito e a una viola – attributi musicali che di solito non si associano a tale figura mitologica – sembra intenta a cantare.
Vincent van Gogh_Natura morta con statuetta di gesso_Parigi_fine 1887_Dettaglio_Dalla mostra a Palazzo Bonaparte, Roma, 2022-2023.
Fotografia di Claudia Ciardi ©


Per approfondire:

The Art of Book Covers (1820-1914)

Fore-edge painting. Dipinti nascosti nei libri

I libri nell’arte (Glicine Associazione)

Di foglie, Sibille e arte profetica

Storie editoriali, sogni di persone

Edizioni storiche Sansoni e Vallecchi_foto di Claudia Ciardi ©

Un libro non è solo ciò che racconta. È fatto anche di una storia che lo precede, spesso anzi di molte storie. Nasce dai sogni di chi intende salvare un messaggio, di chi crede per quella via di contribuire alla rappresentazione del mondo. E poi ci sono intenti, affinità elettive, sintonie caratteriali che si scoprono in corso d’opera, destini che si intrecciano. Idee e persone impegnate a difendere legami, memorie, bellezza. Ogni cosa contribuisce all’impresa, in letteratura, come in arte, come nella musica. Il libro è una straordinaria condensazione di tutte queste sintonie.

Lo scorso autunno Laura Vargiu, divulgatrice infaticabile di letture e scritture, poetessa in organico alla giuria di diversi premi letterari, fondatrice del blog «Il ponte delle parole», ha pubblicato un invito alla riscoperta dei “libri antichi”. Ne è scaturita una riflessione che mi ha fatto nuovamente calcare le orme di alcuni progetti editoriali. Storie che ho avuto modo di vagliare durante le mie ricerche, in fase di collazione testuale o nella ricostruzione dei processi di stampa relativi a un titolo. Sono così affiorate tra le mie mani le vicende di giovani studiosi nell’Italia del secondo dopoguerra, fra Milano e Firenze, ma anche di personalità resistenti mentre il conflitto ancora imperversava. Episodi testimoniati da corposi epistolari nei quali è possibile seguire in dettaglio sodalizi e collaborazioni. La vita piena d’impegno di Lavinia Mazzucchetti, gli incroci, anche sentimentali, fra Cristina Campo e Leone Traverso oppure, andando ancora più indietro, la piccata corrispondenza di un D’Annunzio che lamentava con Fischer le imprecisioni nella traduzione tedesca della propria opera. Alle altisonanti rampogne del vate Fischer replicava sempre composto, misurato. Schermaglie fra signori d’altri tempi. In ciò riemergono le avventurose iniziative di Cederna, Lerici Editore, Ricciardi Editore, Vallecchi, Sansoni.

Riscoperte di Laura Vargiu nella storica collana economica di Rizzoli
A commento delle proposte editoriali di Laura Vargiu


Visionando alcuni dei titoli “antichi” che Laura Vargiu aveva nell’occasione riproposto, sono quindi tornata a pensare al libro come oggetto d’arte; non solo nel senso della rarità e del pregio di un’edizione, ma anche e forse più in quanto deposito evocativo di sensibilità. Del resto, la devozione di Laura per mercatini e piccole botteghe di librai indipendenti mette in luce proprio questa prossimità, le relazioni di un microcosmo sentimentale fatto di luoghi un po’ eccentrici e dei loro altrettanto estrosi custodi-cultori. Questi antri votati alla meraviglia sono vere e proprie isole di collezioni diffuse, snodi dove si riscoprono tesori perduti.

Chi non ricorda i vecchi libri Rizzoli, fra i primi tascabili economici, dalle copertine minimaliste: titolo-autore a caratteri neri su bianco (ingiallito) in carta grezza. I nostri genitori hanno adornato gli scaffali delle loro librerie con questa collana o con i primitivi Oscar Mondadori o con la mitica Medusa (sempre Mondadori). Chi non ha avuto in casa tutto il primo Pavese pubblicato da Einaudi?

Uno sguardo alla Medusa_immagine tratta dal blog di Maremagnum

Scelte editoriali non allineate, inattese, visionarie nella prima Piccola Biblioteca Einaudi

Storie, si diceva all’inizio. Di coloro che i libri li hanno pubblicati e del privato di tanti lettori. Nelle mie più recenti ricognizioni mi sono spesso soffermata su questi contatti emotivi, perché prima del conoscere (e del conoscersi) è il sentire, è l’attrazione per qualcosa che percepiamo somigliante a determinare la scelta di un percorso, un avvicinamento, quel travaso necessario a dar forma concreta all’immaginazione. Perché certe cose ci sollecitano, dunque «si fanno sentire prima di farsi conoscere» (per dirla con Yves-Marie André). È peraltro il tema di un bell’articolo sull’esperienza artistica che mi è capitato di leggere proprio in questi giorni. «All’utilità dell’erudizione son sempre più convinto debba precedere, succedere o accompagnarsi “il compiacimento de’ sensi, e il diletto delle passioni”», conclude l’autore. E infatti, ogni opera creativa non può compiersi né veramente diffondersi senza il più sincero e profondo attaccamento al sogno dell’arte.

Altri rimandi:

Non basta l’erudizione, l’arte deve scuotere i sensi (di Maichol Clemente su «Il Giornale dell’Arte», 1 febbraio 2023)

Uno sguardo alla Medusa (sul blog di Maremagnum)

Johann J. Bachofen – Il popolo licio (su un’edizione storica Sansoni)

In questo sito, la pagina dedicata ad alcuni miei percorsi nell’editoria: Mappe editoriali

Tra gli ultimi articoli dedicati da Laura Vargiu alle mie pubblicazioni si segnalano:

Hermann Broch e il suo “Il ritorno di Virgilio”

“Muor giovane colui ch’al cielo è caro”: in ricordo di Georg Heym

In ricordo di Konstantinos Kavafis: l’importanza delle parole

Il buon vento della cultura


La rubrica «Sì, viaggiare» a cura del TG2, in uno speciale sulla città di Pistoia trasmesso il 17 settembre 2021, ha diffusamente parlato del patrimonio culturale cittadino. Ospite anche il direttore di Via del Vento edizioni, Fabrizio Zollo, con un racconto dei suoi trent’anni di attività. 

A questo link la puntata integrale liberamente visibile:
http://www.tg2.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a54b9a53-fd0c-4a91-a10e-4cfd6b4ee7f2-tg2.html#p

Per gli iscritti a Raiplay:
https://www.raiplay.it/video/2021/09/TG2-Si-Viaggiare-del-17092021-7cb46014-86ba-4676-8b6c-d8148ef96673.html?wt_mc%3D2.app.oth.raiplay_vod_TG2+S%C3%AC%2C+Viaggiare_TG2+S%C3%AC%2C+Viaggiare+del+17%2F09%2F2021.%26wt

Un estratto>>>>